Come calcolare con precisione il costo di un sito e-commerce stando attento a ogni singolo, minimo dettaglio

Il prezzo di un sito di commercio elettronico

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Così hai deciso di creare il tuo sito e-commerce.

Vuoi vendere on-line, hai capito che è una grossa opportunità per te, soprattutto se hai già un negozio fisico.

E ora, come tutti quanti noi prima di te, vuoi capire quanto ti costerà creare il tuo sito di commercio elettronico per vendere su Internet.

Forse hai già provato a cercare qualcosa come “Qual è il prezzo di un e-commerce” oppure qualcosa come “Quanto costa creare un sito di commercio elettronico”.

Magari hai anche già chiesto qualche preventivo a qualche web agency o a qualche freelance e ti sei reso conto che compararli è praticamente impossibile nel 90% dei casi.

In più tu di e-commerce e di vendita on-line probabilmente sai quello che hai letto in rete: orientarti su cosa sia necessario e cosa non lo sia a quel punto può essere difficile.

Aggiungici che gli articoli che riguardano i prezzi di un sito di commercio elettronico spesso sparano cifre che a prima vista possono sembrare assurde mentre altri ti parlano di costi più bassi di quelli di una cena al ristorante.

Alla fine il risultato è un bravo commerciante (tu!) che vorrebbe vendere on-line ma che ha le idee talmente confuse che davvero non sa da dove cominciare.

Quello che ci serve è semplicemente una guida che ci spieghi cosa serve imprescindibilmente per fare un sito e-commerce e perché serve.

Avere chiari questi aspetti ci permetterà di:

  1. Valutare meglio i preventivi che ci presenteranno;
  2. Elaborare una strategia sostenibile di ingresso on-line;
  3. Riconoscere il “troppo” e il “troppo poco” che inevitabilmente incontreremo parlando del prezzo del nostro nuovo e-commerce.

Ed eccola qui 🙂

Quello che faremo, ora, è:

  1. Capire qual è l’infrastruttura minima necessaria per poter caricare on-line i tuoi prodotti e potenzialmente venderli;
  2. Capire perché il costo di un sito e-commerce “dipende”: da cosa, esattamente, e perché?
  3. Capire quanto costa un e-commerce nel tempo, cioè nel medio-lungo periodo.

Sono 3 punti e vanno sviscerati per bene se vogliamo davvero renderci conto di quali sono gli elementi che concorrono, alla fine, a determinare il prezzo finale di un sito di commercio elettronico.

Prima di andare avanti, devo dirti questo: in questo post capirai esattamente quanto costa un sito per vendere on-line.

Però, devi tenere presente che vendere on-line con un e-commerce è un’attività di impresa.

Questo vuol dire che il sito è solo uno dei componenti di un’attività di vendita più ampia.

Giusto per farti comprendere meglio il concetto: vendere on-line significa

  • Avere un magazzino in cui mettere i prodotti;
  • Investire in attività di promozione on-line per portare potenziali clienti sulle schede dei tuoi prodotti;
  • Assumere consulenti che ti affianchino o ti guidino nei vari aspetti dell’attività di e-commerce (avvocato, commercialista, store manager/e-commerce coach, esperto di posizionamento sui motori di ricerca, esperto di promozione di pay-per-click, ecc.);
  • Spendere soldi per le spedizioni;
  • Pagare le commissioni sui pagamenti che ricevi;
  • Acquistare il materiale per le spedizioni;
  • Acquistare l’attrezzatura fotografica;
  • ecc.

Voglio dire che il costo del sito e-commerce è solo uno di quelli che devi sostenere per vendere on-line.

Soprattutto se hai già un negozio fisico, molti di questi costi già li sostieni.

Se hai già un negozio fisico, quindi, sei estremamente avvantaggiato.

Ho approfondito il discorso in questo Video Studio nel quale ti spiego esattamente come si avvia un e-commerce avendo già un negozio fisico.

Siamo pronti: cominciamo a capire come si calcola il costo di un e-commerce!

Qual è l’infrastruttura minima necessaria per vendere su Internet

La vendita on-line sembra semplice come dire:

  1. Il cliente arriva sul sito;
  2. Aggiunge un prodotto al carrello;
  3. Paga;
  4. Gli spedisco l’oggetto.

Questo è il flusso di vendita tipico che tutti abbiamo in testa quando ci approcciamo all’e-commerce.

E in realtà effettivamente è così che si vende su Internet.

Il flusso d'acquisto su un sito e-commerce

Questa è la visione di insieme, la panoramica del tipico flusso di vendita.

Se andiamo più in profondità, però, riusciamo a vedere più dettagli.

Questo è lo stesso flusso di prima, ma con qualche dettaglio in più:

  1. Il cliente inoltra l’ordine attraverso il carrello elettronico;
  2. La carta di credito viene addebitata e l’ordine è inoltrato;
  3. Le email transazionali vengono mandate sia al cliente che al commerciante;
  4. L’ordine viene preso in carico e preparato per la spedizione;
  5. L’ordine viene spedito e arriva a destinazione dal cliente.

Questo è quello che fai normalmente quando compri su Internet: sicuramente conosci questo flusso a memoria.

Cosa c’entra con il costo del tuo sito e-commerce?

C’entra, perché in questo flusso ci sono tutti i componenti essenziali dell’infrastruttura tecnologica che ti permetterà di vendere on-line.

È in questi componenti che si nascondono i costi che alla fine determineranno il prezzo del tuo sito e-commerce.

Vediamo nel dettaglio quelli che assolutamente non possono mancare per avere un’infrastruttura minima per vendere su Internet.

#1. Il cliente inoltra l’ordine attraverso il carrello elettronico. Perché il tuo cliente possa inoltrare un ordine, devi avere un carrello elettronico.

Il carrello elettronico è gestito da un software per fare e-commerce.

Le piattaforme per fare e-commerce sono di 3 tipi:

  1. Piattaforme e-commerce open-source;
  2. Piattaforme e-commerce closed-source;
  3. Piattaforme e-commerce SaaS – Software as a Service – cioè in abbonamento mensile/annuale;

Dal tipo di piattaforma che scegli dipende già l’ammontare della prima voce di costo del tuo nuovo sito.

E dalla piattaforma e-commerce dipenderà il valore che assumeranno altre due voci di costo: l’aspetto estetico del tuo negozio e il canone mensile o annuale che dovrai corrispondere per l’hosting.

Vedremo più nel dettaglio tutte e tre queste voci di costo del tuo e-commerce tra pochissimo.

Pagina di ringraziamento dopo l'inoltro di un ordine - Marshall Fridge
MarshallFridge.com

#2. La carta di credito viene addebitata e l’ordine è completato. Perché la carta di credito possa essere addebitata, il tuo software di commercio elettronico deve poter comunicare con la tua banca.

A parte la commissione che dovrai corrispondere alla banca, l’altro costo che concorrerà a determinare il prezzo finale del tuo sito di commercio elettronico è il gateway di pagamento, cioè il pezzo di software che farà comunicare il tuo sito e-commerce con il sistema di pagamento della banca.

Le carte di credito per pagare on-line

#3. Le email transazionali vengono mandate sia al cliente che al commerciante. Le e-mail transazionali sono quelle che informano circa un “cambiamento” dovuto ad un’azione.

In questo caso l’azione è l’inoltro dell’ordine.

Altre e-mail transazionali potrebbero essere inviate quando l’ordine comincia ad essere elaborato o quando viene spedito.

Puoi mandare queste e-mail usando il tuo hosting, ma questa è una pratica sconsigliata: spesso chi manda e-mail dal proprio hosting senza averlo configurato a dovere viene bollato come spammer e le sue e-mail non arrivano mai più nelle caselle dei destinatari. Io non rischierei e infatti non rischio con i miei siti, sia e-commerce che non.

Quindi, anche se tecnicamente non è parte dell’infrastruttura minima necessaria per vendere on-line, il costo di una piattaforma per l’invio delle e-mail andrebbe calcolato, anche se non riferito strettamente al costo del sito e-commerce.

Email di conferma ordine - Etsy
Etsy.com

#4. L’ordine viene preso in carico e preparato per la spedizione. A questo punto puoi gestire l’ordine in due modi: manualmente oppure attraverso il tuo gestionale.

Nel secondo caso sarà necessario mettere in comunicazione il tuo sito e-commerce con il gestionale che usi.

La sincronizzazione tra sito e gestionale è un costo che concorre alla determinazione del prezzo finale del tuo e-commerce.

Non è una funzionalità necessaria, nel senso che puoi benissimo cominciare senza questa integrazione.

È bene, però, anticiparti che questo è un costo che dovrai sopportare e che dovresti programmare, soprattutto se decidessi di vendere su eBay o su Amazon e soprattutto nel momento in cui dovrai gestire più di un ordine al giorno.

Vedremo meglio questo aspetto tra pochissimo.

#5. L’ordine arriva a destinazione dal cliente. Su questo punto non ci sono costi che tu debba sostenere, se non quelli relativi al costo della spedizione.

Ma se la spedizione è stata pagata dal cliente stesso, allora tu non dovrai pagare niente.

Anche in questo caso è possibile integrare le spedizioni con il tuo e-commerce, ma non è una funzionalità necessaria.

Ricapitolando, le voci di costo minime per creare un sito e-commerce sono costituite da:

  • Piattaforma di commercio elettronico;
  • Personalizzazione estetica;
  • Hosting, se la piattaforma non è SaaS;
  • Gateway di pagamento;
  • Opzionale: Integrazione con il gestionale;
  • Opzionale: Piattaforma per l’invio delle e-mail transazionali;
  • Opzionale: Integrazione delle spedizioni con la piattaforma e-commerce.

Ecco il nostro bell’elenco di funzionalità di base su cui calcolare il costo minimo del nostro negozio on-line.

E ora, facciamo due conti.

Da cosa dipende, esattamente, il prezzo di un sito e-commerce

Lo ripeto ancora una volta: in questo post parliamo dei costi tecnologici di un sito e-commerce.

I costi tecnologici sono legati all’infrastruttura tecnica necessaria per vendere on-line.

L’attività di e-commerce, invece, è più ampia e la tecnologia è solo uno degli aspetti che ne influenzano il costo complessivo.

Se vuoi capire nella loro interezza quali sono i costi che dovrai affrontare nel breve, nel medio e nel lungo periodo, allora dovresti capire quali sono le spese da sostenere per far funzionare un business on-line che dia un qualche ritorno sull’investimento e ti permetta di guadagnare effettivamente dall’attività di vendita su Internet.

In pratica devi capire quali sono i costi dell’e-commerce inteso come attività di impresa.

Detto questo, torniamo al prezzo del nostro sito di commercio elettronico.

I fattori che ne influenzano il costo totale sono questi:

  1. Il tipo di sito e-commerce che vuoi realizzare;
  2. La piattaforma e-commerce che vuoi usare e l’eventuale hosting;
  3. La personalizzazione grafica;
  4. Il tuo livello di conoscenza della realtà del commercio elettronico e il tempo che fai spendere per la tua formazione;
  5. Il numero e il tipo di personalizzazioni che desideri;
  6. Le integrazioni che ti servono;
  7. Il tempo che sei disposto ad aspettare per averlo e quello che fai spendere per fartelo consegnare;
  8. L’esperienza della web agency o del freelance;
  9. Le professionalità e le persone necessarie per realizzarlo;
  10. I costi accessori.

Sono 10 punti e ognuno concorre a determinare il costo del tuo futuro negozio on-line.

Approfondiamoli così che tu capisca esattamente perché il prezzo di un e-commerce oscilla così tanto da un preventivo all’altro.

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Il tipo di sito e-commerce che vuoi realizzare

Quando pensiamo all’e-commerce pensiamo subito al tipico sito con tantissimi prodotti in vetrina e un nutrito magazzino.

Immaginiamo un e-commerce con centinaia se non migliaia di prodotti tra cui scegliere quello che fa al caso nostro.

Se siamo andati oltre, ci siamo resi conto che ne esistono di due tipi: specialisti e generalisti.

Ci siamo resi conto, cioè, che alcuni siti concentrano la propria offerta su un singolo tipo di prodotto o su una singola categoria di prodotto mentre altri offrono un po’ di tutto, senza badare troppo alla categoria merceologica.

Queste due tipologie di negozio si definiscono e-commerce verticale e e-commerce orizzontale.

Così, per esempio, Archiduchesse, è un sito e-commerce francese specializzato nella vendita di calze: è un negozio verticale.

Home page di Achiduchesse
Archiduchesse.com

Ma esiste anche un altro tipo di sito di commercio elettronico: il sito mono-pagina o mini-sito.

Un esempio può essere Marshall Fridge.

Home page di Marshall Fridge
MarshallFridge.com

Noti la differenza?

Nel caso di Archiduchesse è necessario gestire un catalogo molto ampio perchè i tipi di calze sono tanti e per ogni modello c’è da gestire almeno colori e taglie.

Nel secondo caso, invece, il prodotto è uno solo: un frigorifero.

In questo caso di certo non c’è bisogno di una gestione avanzata del catalogo perchè il prodotto è uno e uno solo, senza varianti, senza modelli.

Un frigorifero e basta.

Non è difficile comprendere come le esigenze da un punto di vista software siano molto diverse per questi due siti.

Ecco, quindi, il nostro primo elemento per determinare il costo del nostro negozio on-line: che tipo di sito vogliamo? Quanti prodotti vogliamo gestire?

Da questo dipende il software che useremo per gestire il catalogo o per creare la singola pagina di vendita e dal software che useremo dipenderanno i costi necessari a tenerlo in Rete.

I costi legati alla piattaforma e-commerce che vuoi usare

Dal software che userai per creare il tuo sito di commercio elettronico dipendono anche altre tre voci di spesa:

  • l’eventuale costo di licenza se scegli un software closed-source;
  • l’hosting se scegli un software open-source;
  • Il costo di installazione e prima configurazione se scegli una piattaforma open-source o una SaaS.

Quindi, questo è quello che serve per far funzionare il tuo sito di commercio elettronico:

LicenzaInstallazioneHosting o Canone
SaaSNon applicabileNon applicabileCanone: Da 0 a oltre 200 Euro al mese
Open-sourceNon applicabileDa 0 Euro a oltre 300 EuroHosting: Da 30 Euro all’anno a oltre 1000 Euro al mese
Closed-sourceDa 100 Euro all’anno a oltre 1000 Euro al meseDa 100 Euro a oltre 1000 EuroDa 100 Euro all’anno a oltre 1000 Euro al mese

Come mai i prezzi sono così variabili?

Tutto dipende da come funzionano e da come sono erogati questi software.

Prezzi dei software e-commerce closed-source. Quello delle piattaforme e-commerce closed-source è un mondo a parte: c’è una varietà enorme di fasce di prezzo e di qualità.

Questi software sono soggetti a licenze che possono costare anche migliaia di Euro.

In alcuni casi sono sviluppati, personalizzati e manutenuti dalla stessa azienda; in altri casi, invece, esiste un’azienda che produce il software e che poi permette a web agency o freelance di installarlo e personalizzarlo.

Alcuni aziende di commercio elettronico, invece, scelgono di sviluppare tutto in casa.

In questo caso si parla comunque di closed-source ma le dinamiche e i costi sono completamente diversi.

Grandi siti come Zalando adottano questo approccio, sviluppando tutta l’infrastruttura tecnologica in-house.

Zalando usa una piattaforma e-commerce closed source

Prezzi dei software e-commerce SaaS. Le piattaforme e-commerce SaaS non richiedono installazione perché sono gestite interamente dall’azienda che le eroga.

Il nostro compito consiste semplicemente nel caricare i prodotti e provvedere alle configurazioni di base come spedizioni, pagamenti, contatti, email transazionali e qualche altra cosa.

Alcuni di questi software vengono offerti con piani di prezzo freemium: fino a certe soglie (numero di prodotti, numero di ordini, numero di clienti) sono gratuiti. Una volta superate, si comincia a pagare il canone mensile che cresce con l’aumentare dei volumi.

Altri, invece, vengono offerti con modello premium, di solito associati a un trial: in pratica puoi provare il software senza limitazioni per un determinato periodo di tempo che solitamente va dai 15 giorni al mese (trial) e dopo cominci a pagare il canone mensile (premium) che aumenta in dipendenza dalle funzionalità che desideri attivare e da quanto intendi usarle.

Talvolta è prevista anche una commissione sul venduto che decresce con l’aumentare degli ordini.

Piani di prezzo di Shopify

Prezzi dei software open-source. I software open-source hanno licenze che prevedono la gratuità d’uso e di modifica, quindi per installarli non si paga niente.

Però serve un hosting, cioè un computer collegato 24h/24h alla Rete Internet così che chiunque possa raggiungere il tuo e-commerce a qualunque ora, qualunque giorno dell’anno.

I costi dell’hosting oscillano realmente dai 30 Euro all’anno o meno fino ad arrivare a oltre 1000 Euro al mese.

Scegliere un buon hosting per il tuo e-commerce, però, è cruciale per dargli qualche minima possibilità di funzionare correttamente.

Per “buon hosting” certamente non intendo un hosting da 30 Euro all’anno perchè quello che otterrai è un prodotto a basso costo senza alcuna affidabilità.

Non posso indicarti prezzi perché il mercato degli hosting è molto variegato e ci sono continuamente offerte di qualità.

Quello che conta sono i servizi e i componenti dell’hosting (come gli hard disk, per esempio): solo valutando e comparando le singole offerte puoi individuare quello adatto al tuo progetto e-commerce.

Inoltre alcuni software più “pesanti” come Magento o PrestaShop richiedono hosting un po’ più performanti e potenti.

In linea di massima, volendo essere molto generici, all’inizio puoi anche orientarti su hosting da 100 o 200 Euro all’anno. Ma molto dipende dal traffico che ti aspetti, dalla piattaforma e dal numero di prodotti.

Tieni presente che è possibile potenziare l’hosting: se lo potenzi acquistando un piano superiore presso la stessa azienda, di solito il passaggio è indolore.

WooCommerce è gratuito

Come decidere il tipo di software che dovrai usare per il tuo sito di commercio elettronico è una questione che va affrontata nel dettaglio perché richiede molte considerazioni.

In linea di massima le alternative che preferisco sono gli e-commerce open-source e quelli SaaS.

Evito a tutti i costi, invece, le soluzioni closed-source, soprattutto se sviluppate da una web agency: ho visto troppi “macelli” per potermi fidare di un software del genere.

Se il budget lo permette, la soluzione migliore è lo sviluppo in casa, magari usando come base una piattaforma e-commerce open-source: in questo modo posso concentrarmi solo sulle esigenze specifiche dell’attività e-commerce che seguo, senza dovermi preoccupare di impiegare budget per scrivere codice che già esiste ed è sicuramente migliore.

Questa è una possibilità che può permettersi una grossa azienda o comunque una che abbia un solido business plan con una solida strategia di crescita di medio-lungo periodo e che possa permettersi di andare in rosso nei mesi iniziali e anche per qualche anno prima di riuscire a raggiungere il break even (punto di pareggio).

Se ho la possibilità di scegliere, decido di usare PrestaShop o WooCommerce, a seconda del progetto.

Evito Magento che ha costi decisamente elevati senza alcuna giustificazione: è solo una questione di marketing, non di qualità.

PrestaShop gli tiene testa più che bene nella stragrande maggioranza dei casi.

Per progetti all’inizio o con budget ridotti, invece, mi oriento su WooCommerce o su software SaaS come l’italiano Storeden o Shopify.

Piani di prezzo di Storeden

La personalizzazione grafica

Le piattaforme di commercio elettronico non sono altro che sistemi di gestione dei contenuti focalizzati sui prodotti.

Talvolta vengono chiamati anche EMS – E-commerce Management Systems – per distinguerli dai CMS – Content Management Systems.

Queste piattaforme sono sviluppate in modo tale che sia possibile separare completamente l’aspetto estetico dal contenuto.

Questo permette massima libertà e permette di poter cambiare il modo in cui un sito viene visualizzato senza dover riscrivere ogni volta il contenuto.

Così, una volta che hai definito un prezzo, un titolo, una descrizione e un’immagine per un prodotto, questo mantiene le informazioni intatte pur cambiandone l’impaginazione.

L’aspetto estetico di un sito è determinato dal tema o template.

I temi sono di tre tipi e dal tipo dipende il loro costo:

  1. Scritti su misura;
  2. Personalizzati a partire da un tema di base;
  3. Commerciali.

I temi per e-commerce scritti su misura. In questo caso il costo non si calcola.

Nel senso che il tema va non solo scritto, ma va aggiornato. Va migliorato.

Questa è un’opzione che può scegliere un grande sito come il già citato Zalando o altri grandi siti disposti ad investire cifre nell’ordine delle migliaia di Euro.

Questo se parliamo di siti con un ampio catalogo di prodotti.

In ogni caso è un’opzione obbligata se scegli di usare un software closed-source.

Se invece parliamo di siti mono prodotto o con pochissimi prodotti è un’opzione che può essere presa in considerazione.

Vedi il caso di Marshall Fridge.

Home page di Marshall Fridge
MarshallFridge.com

Su questo aspetto sono più flessibile rispetto alla piattaforma: se hai sufficiente budget (parliamo di almeno 2000 o 3000 Euro per il solo tema), quella di un tema completamente personalizzato e scritto su misura è un’opzione da prendere in considerazione.

In ogni caso, per le aziende che non hanno mai venduto on-line preferisco sempre partire prima con qualcosa di più semplice come un tema commerciale o al massimo uno commerciale profondamente personalizzato.

Questo perché quando si inizia a fare commercio elettronico è necessario sperimentare moltissimo per capire cosa funziona e cosa no.

Per sperimentare servono soldi e se li spendi per fare la grafica poi non ne hai per sperimentare.

Un po’ come scegliere la migliore pittura possibile per tinteggiare un palazzo e poi non avere i soldi per mettere porte e finestre, o peggio, risparmiare sui mattoni: è un approccio stupido, semplicemente.

Con l’e-commerce è molto meglio partire in piccolo, pensare in grande e crescere in fretta. Anche (e soprattutto!) se sei già una grandissima azienda.

Pensa in grande. Parti in piccolo. Cresci in fretta. - Eric Ries, autore di The Lean Startup

I temi per e-commerce personalizzati. In questo caso si prende un tema già esistente e si procede poi a personalizzarlo.

I costi non sono molto differenti da quelli necessari per creare un tema completamente su misura perché l’impegno necessario è esattamente lo stesso.

Anche in questo caso, quindi, parliamo di costi che ottimisticamente partono dai 2000 Euro e tendono a salire.

In linea di massima in questo caso c’è un’azienda che sviluppa il tema di base e un’altra azienda che lo personalizza in modo spinto.

L’azienda che sviluppa il tema può essere la stessa che scrive il software di commercio elettronico oppure può essere un’azienda diversa.

Per esempio, PrestaShop dalla versione 1.7 mette a disposizione un tema di base fatto molto bene che è adattissimo a personalizzazioni molto molto spinte.

Il problema, in questo caso, è solo nella tecnica: se le personalizzazioni non vengono eseguite seguendo perfettamente le linee guida del tema di base si rischia di ritrovarsi, di fatto, con un tema scritto su misura, perché non sarà più possibile aggiornarlo alle nuove versioni.

Se si aderisce agli standard, invece, si hanno i vantaggi della personalizzazione spinta e i vantaggi di un tema sempre aggiornato perché i due aspetti camminano su binari più o meno separati.

I temi commerciali. Questa è l’opzione preferibile ,quando possibile, quando si avvia un e-commerce.

I temi commerciali sono venduti su marketplace come ThemeForest o TemplateMonster.

Ogni tema viene venduto più di una volta, anche centinaia di volte.

Questo non significa che tutti i siti che lo acquistano sono uguali.

Offrono, infatti, possibilità di personalizzazione molto molto avanzate che permettono di differenziare l’aspetto estetico da un sito all’altro.

Considera anche che l’aspetto estetico è dato non solo dai colori della pagina, ma anche dalle fotografie.

Insomma, avere un tema commerciale non significa avere un sito uguale a un altro.

Per esempio questi sono due negozi demo creati con WooCommerce e costruiti con lo stesso identico tema: X | The Theme di Themeco.

X | The Theme by Themeco, demo Icon
X | The Theme by Themeco, demo Icon – http://demo.theme.co/shop-icon/
X | The Theme by Themeco, demo Icon
X | The Theme by Themeco, demo Icon – http://demo.theme.co/shop-integrity/

Come vedi cambiano completamente nell’aspetto estetico anche se il tema che li fa funzionare è esattamente lo stesso.

Volendo, si possono personalizzare ulteriormente cambiando la larghezza della pagina, i colori, lo sfondo e molte altre cose.

Tutti i temi commerciali offrono queste funzionalità avanzate e il limite è dato solo dalla fantasia di chi li configura.

I costi del tema per il tuo sito e-commerce anche in questo variano:

LicenzaConfigurazione o Realizzazione
Su misuraNon applicabileDa 2000 o 3000 Euro a salire
Di base personalizzatoDa 0 Euro a salireDa 2000 Euro a salire
CommercialeDa 50 Euro a salireDa 300 o 500 Euro a salire

In questo caso i prezzi non sono variabili ma semplicemente non possono essere calcolati.

Scrivere un tema fatto bene equivale a scrivere un’applicazione personalizzata.

Quindi è necessario scrivere prima un progetto che specifichi con precisione che caratteristiche deve avere il tema, quali pagine deve supportare, i dispositivi a cui deve adattarsi (mobile, tablet, desktop, ecc.), gli effetti che deve offrire e molte altre cose.

Costruire un tema su misura non è affatto cosa semplice, a meno che non si voglia, alla fine un sito anni ’90, vecchio ancora prima di nascere.

Usare un tema commerciale da 50 Euro non significa risparmiare perché oltre al costo vivo della licenza c’è da considerare la configurazione e la personalizzazione.

Per personalizzazione intendo anche, banalmente, le foto: chi le fa? E quanto costano? E l’eventuale modella quanto costa? E il set che fa da sfondo all’oggetto da fotografare? E il tempo che ci vuole a preparare lo scatto? Questi sono tutti costi ulteriori rispetto al semplice costo vivo della licenza del tema.

Certo, devi sostenerli anche se scegli un tema scritto su misura.

Li devi tenere in considerazione a prescindere.

Il tuo livello di conoscenza della realtà del commercio elettronico e il tempo che fai spendere per la tua formazione

Cosa c’entra il tuo livello di conoscenza del commercio elettronico con il costo del tuo sito e-commerce?

C’entra in questi termini: progettare un sito per vendere on-line costa tempo.

Il tempo è danaro. Anche quello della web agency o del freelance a cui ti rivolgerai.

Se il tempo è denaro, allora tutto il tempo che dovrà essere investito per spiegarti come funziona il commercio elettronico è denaro che la web agency o il freelance investono sul tuo progetto.

È vero che molto spesso ti danno molte informazioni già prima che tu corrisponda l’anticipo, ma man mano che si va avanti, le informazioni diventano sempre di più e sempre più specifiche.

Se non hai mai speso tempo a informarti sul funzionamento dell’e-commerce, delle sue dinamiche, delle sue problematiche, di quello che si può o non si può fare, allora il tempo non sarà speso sul tuo progetto bensì sulla tua formazione.

La formazione per l’e-commerce costa.

È per questo che in giro ci sono molti corsi che partono dalle basi e arrivano poi fino ai dettagli più specifici.

Il problema è che molti commercianti si approcciano al commercio elettronico con una vaga idea di quello che vogliono.

Alcuni non sono nemmeno commercianti ancora e già si informano e chiedono preventivi a destra e a manca.

Se ci rifletti, alla fin fine non è un comportamento molto sbagliato quello delle web agency o dei freelance.

Il loro è un lavoro prettamente intellettuale e manuale e l’unica risorsa che possono vendere direttamente è il tempo.

Il tempo che loro hanno a disposizione in un mese è una quantità finita: se lo impiegano per formarti gratuitamente, di fatto, stanno guadagnando meno, stanno perdendo soldi.

Per questo alcuni preventivi ti sembrano gonfiati o eccessivi: di fondo quello che stai pagando, tra le altre cose, è il tempo speso per formarti.

Per diminuire questo costo puoi preparare un progetto tecnico del tuo e-commerce che illustri nel dettaglio le funzionalità che desideri, i tempi che ti aspetti siano rispettati per realizzarle, l’ordine con cui devono essere realizzate e altri dettagli che aiutano a definire poi il budget necessario.

Esempio di gantt chart

© Auredagaz

Questo è un lavoro in cui può affiancarti un consulente per l’e-commerce che ne conosce le dinamiche, ha capacità di gestione di progetti, è in grado di rendersi conto se i tuoi desideri sono realizzabili o meno.

Quando si parla di questa voce di costo, esistono due tipi di web agency o di freelance:

Gli onesti e intelligenti. Sanno già, per esperienza pregressa, che devono presentare un preventivo maggiorato che comprenda questi costi.

Di solito in queste situazioni interviene prima uno stratega del commercio elettronico (quello che in inglese si ama definire e-commerce strategist) che ti aiuta nelle fasi preliminari a determinare le tue esigenze e che cerca di strapparti un budget.

In questo caso la tua posizione è al sicuro perché alla fine avrai esattamente quanto puoi permetterti e se il tuo budget era adeguato avrai un sito che vende.

Nota che non ho usato a caso il termine “strapparti” riferendomi al budget: quando ti rivolgi a una web agency o a un freelance per farti realizzare un e-commerce devi dirgli quanto vuoi spendere, è fondamentale!

Sul budget si fonda l’intera strategia di ingresso e permanenza on-line e se non si sa quanto sei disposto a spendere non si sa come fare per farti vendere.

I furbi e imbroglioni. In questo caso sei davvero in pericolo.

Credi di stare parlando con qualcuno che ne capisce, ma in realtà quello che senti sono solo chiacchiere.

Ora, se hai un minimo di contezza del commercio elettronico, sarai in grado di riconoscerle e di girare al largo.

In caso contrario ti troverai a spendere cifre anche esorbitanti perché magari veramente confidi nel commercio elettronico e davvero hai un budget adeguato.

Il problema è che queste cifre non torneranno indietro, non avrai alcun ritorno sull’investimento.

Oppure, quando sarà il momento di crescere non potrai farlo perché l’e-commerce che ti hanno realizzato non è sufficientemente flessibile.

Quando chiedi un preventivo per un e-commerce devi valutare bene cosa ti viene detto
Quando ti informi sul costo di un e-commerce devi conoscere l’argomento per capire come orientarti nella scelta.

Come mitighi questi rischi e come abbassi il prezzo del preventivo del tuo nuovo sito di commercio elettronico?

  1. Chiedendo tanti preventivi a tante web agency e a tanti freelance (e a questo, probabilmente, ci arrivi già da solo);
  2. Seguendo un corso, anche on-demand, focalizzato sulla vendita on-line che ti introduca all’argomento e ti aiuti ad avere una prima direzione;
  3. Informandoti tanto leggendo articoli lunghi come questo 🙂
  4. Parlando con altri commercianti che hanno già realizzato il proprio e-commerce (li incontri agli eventi. Oppure puoi provare a contattare qualche commerciante elettronico della tua zona e chiedergli di bere un caffè insieme: di solito siamo molto disponibili!)
  5. Assumendo un consulente e-commerce che possa affiancarti in tutte le fasi di ingresso e permanenza on-line: dalla realizzazione del sito all’acquisizione dei clienti e soprattutto che miri a formare te e le risorse interne alla tua azienda tendendo a lasciarti libero, a un certo punto, di proseguire da solo avendoti trasmesso tutte le conoscenze necessarie.

Il numero e il tipo di personalizzazioni che desideri

Un sito e-commerce è come una costruzione Lego, non come una casa.

Una volta che hai costruito una casa poi non puoi cambiare idea.

Invece, con l’e-commerce il principio è proprio questo: cominci in modo molto semplice, con il minimo delle risorse e il minimo delle funzionalità e poi cresci man mano, migliori, aggiungi funzionalità, togli cose inutili.

Esattamente come con i Lego.

Tuttavia esistono dei requisiti minimi che un progetto e-commerce deve possedere e che dipendono dal tipo di attività che intendi portare on-line.

Per esempio, potresti aver bisogno di un configuratore personalizzato per il tuo prodotto, o potresti voler dire fin da subito ai tuoi clienti quanto tempo impiegherà il loro acquisto per giungere a destinazione.

Tutte queste particolarità sono le funzioni che deve possedere il tuo e-commerce e concorrono a determinarne il prezzo finale.

L'E-commerce è come un Lego
Un sito e-commerce è come un Lego che può essere modificato e migliorato.

Le personalizzazioni possono essere implementate in due modi, a seconda del loro tipo e a seconda della piattaforma e-commerce che hai scelto:

  1. Usando un plugin/estensione/add-on/modulo;
  2. Scrivendo da zero il codice necessario.

Se la piattaforma che hai scelto è open source e la funzionalità è comune (come i tempi di consegna, per esempio), allora probabilmente esisterà già un plugin o un’estensioneche permette di implementarla nel tuo negozio.

In questo caso il costo totale è dato da:

  1. Costo vivo per l’acquisto del plugin o dell’estensione;
  2. Costo di installazione e configurazione.

Nota: plugin e estensione sono sinonimi ma alcune piattaforme usano un termine, altre usano l’altro. Altre ancora usano il termine add-on e altre il termine modulo ma il succo non cambia: parliamo di un pezzo di codice preconfezionato che si installa nella piattaforma di commercio elettronico per estenderne le funzionalità.

L’estendibilità è una delle principali caratteristiche che deve avere una buona piattaforma di commercio elettronico.

Se la piattaforma che hai scelto è closed source l’unica alternativa è lo sviluppo ad-hoc e in questo caso i costi sono molto molto variabili e non si possono assolutamente fornire indicazioni: andiamo dai 100 Euro alle migliaia di Euro. Dipende! 🙂

Se la piattaforma che hai scelto è SaaS allora l’unica alternativa è il plugin/estensione/add-on e il costo è solo quello di acquisto o di noleggio mensile: se hai scelto questa soluzione, probabilmente stai facendo tutto da solo, quindi non devi pagare nessuno per la configurazione ma semplicemente investire il tuo tempo.

Le integrazioni che ti servono

L'”integrazione” consiste nel mettere in comunicazione la tua piattaforma e-commerce con un’altra applicazione che usi per condurre la tua attività di vendita on-line o anche off-line.

L’altra applicazione potrebbe essere un gestionale, il sistema di invio delle e-mail, eBay, Amazon.

Le possibilità sono molte e quasi tutte sono ricomprese nel concetto di “automazione dell’e-commerce”.

Quando stai avviando il tuo sito di commercio elettronico, l’unica integrazione che ti serve realmente per cominciare a vendere è quella con la tua banca.

Nel corso del tempo, man mano che il tuo volume d’affari crescerà, potrai procedere ad altre integrazione più avanzate come con il gestionale, con Amazon, con eBay, ecc.

Questa è una semplificazione: è ben possibile che a te serva fin da subito anche qualche altra integrazione ma queste sono necessità da studiare caso per caso.

Come per le personalizzazioni di cui abbiamo appena parlato, il costo delle integrazioni dipende da due elementi:

  1. I software che vuoi integrare;
  2. La tua piattaforma e-commerce.

Il discorso è lo stesso:

  • Piattaforme open-source: bisogna acquistare un add-on/plugin/estensione, se disponibile, oppure scriverne uno ad-hoc;
  • Piattaforme closed-source: bisogna scrivere l’integrazione ad-hoc, a meno che il tuo fornitore non l’abbia già e in quel caso dovrai corrispondere un costo una-tantum oppure mensile o annuale (a seconda della licenza che hai accettato e del contratto che hai stipulato);
  • Piattaforma SaaS: devi solo sperare che esista un’integrazione per i software che usi altrimenti non semplicemente non puoi integrare.

Per eBay o Amazon in linea di massima non hai problemi se scegli una piattaforma open-source o SaaS: in entrambi i casi, infatti, un’integrazione già pronta ci sarà nel 90% dei casi.

Il problema, invece, si pone con il gateway bancario (l’integrazione con la tua banca) e il gestionale.

Se scegli un software open-source o un closed source italiano, non avrai grossi problemi con il gateway bancario: le più grosse banche sono supportate quasi sicuramente.

Problemi potresti averne, invece, se dovessi scegliere una piattaforma SaaS straniera che non opera anche in Italia: in quel caso le banche italiane potrebbero non essere supportate.

Prima di scegliere, quindi, dovresti verificare.

Tieni presente che se la tua banca non dovesse essere supportata puoi sempre fare affidamento su sistemi di pagamento come PayPal o Stripe.

Stesso discorso vale anche per il gestionale: gestionali usati prettamente in Italia potrebbero non essere supportati da piattaforme straniere SaaS o closed source.

Per quanto riguarda i costi, è necessario fare due distinzioni:

  • Da un lato i gateway bancari;
  • Dall’altro tutte le altre integrazioni.

I gateway bancari, infatti, non richiedono particolari livelli di profondità, essendo le operazioni comuni a tutte le banche.

I prezzi, comunque, cambiano da banca a banca e da piattaforma a piattaforma ed è necessario verificarli caso per caso.

Spesso tieni presente che dovrai corrispondere anche un canone mensile o annuale alla banca stessa per l’uso del sistema di pagamento on-line.

In più dovrai corrispondere le commissioni su ogni singola transazione.

Per tutti gli altri software, invece, esistono livelli di integrazione differenti.

Prendiamo, per esempio, un’integrazione con un gestionale.

Parlandone, diciamo “Voglio che la piattaforma e-commerce comunichi con il gestionale” ma questa comunicazione non è così generica come può sembrare a prima vista.

Se cominciamo ad interrogarci sul cosa vogliamo integrare, ci accorgiamo che ci sono almeno tre tipi di informazioni che vogliamo scambiare tra piattaforma e-commerce e gestionale:

  • Gli ordini;
  • I prodotti;
  • I clienti.

E non è finita qui.

Per quanto riguarda i prodotti, per esempio, potremmo avere la possibilità di scambiare solo le quantità, o anche di scambiare informazioni più approfondite come i prezzi, le categorie di appartenenza, ecc.

E potremmo avere la possibilità di gestire tutto dal gestionale o di gestire i prodotti sia dall’e-commerce che dal gestionale, con conseguente gestione dei conflitti (che succede se modifico un prodotto sia sul gestionale che sulla piattaforma e-commerce e poi sincronizzo?).

Come vedi sincronizzare e integrare non è così semplice.

Per questo, anche in questo caso, i prezzi saranno molto variabili: tutto dipenderà dal livello di profondità dell’integrazione, dal gestionale e dalla piattaforma e-commerce.

Lo stesso identico discorso si applica a qualunque altra integrazione, sia essa un software e-mail, eBay o Amazon.

Storeden si integra con ebay

Le caratteristiche specifiche del tuo progetto

Le caratteristiche sono specifiche al tuo progetto se sono peculiari del tuo business o della tua strategia di ingresso on-line.

Per esempio, se sei un produttore e oltre a vendere in Italia vendi anche in Francia e Germania, probabilmente vorrai avere il sito e-commerce tradotto anche in Tedesco e in Francese.

Oppure potresti voler fornire particolari informazioni sulle spedizioni o sul reso o sulle garanzie che offri.

Sebbene queste esigenze siano comuni, diventano particolari perché il modo in cui saranno gestite, presentate, raccontate sul tuo e-commerce sarà diverso dal modo in cui saranno gestite, presentate, raccontate sugli ecommerce dei tuoi concorrenti.

Lo stesso discorso vale per l’internazionalizzazione: i testi che avrai sul tuo e-commerce non saranno uguali ai testi di altri e-commerce tuoi concorrenti.

Sull’internazionalizzazione e sulle pagine informative di un e-commerce ci sarebbe molto da dire.

Sicuramente internazionalizzare non vuol dire “tradurre”: in realtà un sito internazionale andrebbe “localizzato”.

La differenza sta nel diverso modo di strutturare i contenuti, di presentare i prodotti, di raccontarli.

Guarda il sito La Redoute, per esempio.

Questa è la versione in Italiano.

LaRedoute IT con Sconto del 40%
LaRedoute IT con Sconto del 40% (Screenshot catturato alle 14:11)

Questa, invece, è la versione in Inglese.

LaRedoute UK con Sconto del 30%
LaRedoute UK con Sconto del 30% (Screenshot catturato alle 14:14)

Sono entrambe fotografie dell’home page scattate lo stesso giorno a pochi minuti di distanza l’una dall’altra.

Hai visto quanti cambiamenti da una lingua all’altra?

  • Lo sconto per l’Italia è del 40% mentre per il Regno Unito è del 30%.
  • La data ultima per usufruire dello sconto è maggiore per l’Italia di 1 giorno.
  • Le hero images promozionali sono completamente diverse.

Se te le guardi per bene noterai moltissime altre differenze.

Quello che voglio sottolineare è che nel momento in cui vuoi internazionalizzare il prezzo del tuo sito e-commerce crescerà moltissimo!

Indipendentemente dal costo necessario per le traduzioni, il materiale promozionale e tutto il resto, il costo tecnologico crescerà!

Lo stesso discorso vale per le pagine informative.

A seconda del tipo di informazioni che vuoi fornire e di come intendi disegnare le pagine, il costo cambierà.

E non sto parlando di semplice numero di pagine (4, 5, 6 o di più).

Sto parlando proprio di struttura delle sezioni: vuoi una sezione per le domande frequenti? Vuoi una sezione di aiuto con articoli approfonditi? Vuoi disegnare pagine semplici come quelle per le spedizioni in un modo particolare per renderle più accattivanti o più utili?

Guarda Decathlon quante informazioni dà sulle spedizioni.

Informazioni sulle spedizioni di Decathlon

Il tempo che sei disposto ad aspettare per averlo e quello che fai spendere per fartelo consegnare

Sul tempo che sei disposto ad aspettare per avere il tuo e-commerce on-line probabilmente sarai già d’accordo.

Sul tempo che fai spendere per fartelo consegnare, forse, hai qualche perplessità.

Cominciamo da quest’ultimo punto.

Nell’immaginario di molti commercianti c’è l’idea che di tutto debba occuparsi la web agency e che loro debbano limitarsi a pagare.

A parte l’erroneità del pensiero che denota una scarsissima conoscenza delle dinamiche del commercio elettronico, il punto è questo: la web agency ha bisogno di materiale che solo tu puoi fornirle.

Può trattarsi di foto del tuo negozio o della tua azienda, può trattarsi di un testo che descriva la storia della tua attività dall’inizio a oggi, può trattarsi del materiale aziendale che già hai e di mille altre cose.

Più tempo passa tra quando ti chiedono questo materiale e il momento in cui glielo consegni, più si allungano i tempi di completamento del tuo progetto e-commerce.

Anche in questo caso le web agency si tutelano e prevedono costi maggiori a prescindere: più tempo aspettano per il tuo progetto meno nuovi lavori possono accettare, più soldi perdono.

Quindi la tua velocità nel consegnare questo materiale è un elemento considerato nel calcolo del prezzo del tuo e-commerce.

Per cercare di strappare uno sconto potresti far presente che tutto questo materiale ce l’hai già pronto e chiedere già durante le conversazioni preliminari una lista di materiali di cui hanno bisogno: tu non vuoi perdere tempo e prima ti consegnano il sito, più tu sei contento.

Proprio a proposito di quest’ultimo punto, guarda quest’immagine:

Bilanciamento tra costo, velocità e qualità
Puoi avere contemporaneamente solo due elementi tra qualità, costo basso e velocità, mai tutti e tre insieme a meno che tu non voglia spendere molti più soldi.

Quick vuol dire veloce; Low cost vuol dire basso costo; High quality vuol dire alta qualità.

Come vedi:

  • Alta Velocità + Alta qualità equivale a molto costoso (expensive);
  • Basso costo + Alta qualità equivale a meno velocità, quindi tempi di sviluppo più lunghi;
  • Basso costo + Velocità equivale a bassa qualità.

Tienilo presente quando contratterai il prezzo finale del tuo sito e-commerce.

L’esperienza della web agency o del freelance

L’esperienza della web agency o del freelance influisce sul costo finale del tuo sito di commercio elettronico in due forme:

  1. Calcolo del rischio;
  2. Possesso di certificazioni.

Quello del calcolo del rischio è un concetto contro-intuitivo per i commercianti ma molto comune tra i professionisti del web, soprattutto tra gli sviluppatori.

Affrontiamoli uno alla volta.

Il calcolo del rischio consiste nell’ipotizzare quali problematiche potrebbero sorgere nella realizzazione del progetto e calcolarle nel preventivo contribuendo ad aumentarne il prezzo.

Aumentano il prezzo soprattutto le problematiche che non si sa nemmeno che potrebbero sorgere, cioè quelle di cui proprio non si immagina l’esistenza.

In pratica, se chiedi a una web agency che ha sempre lavorato con WooCommerce di realizzare il tuo sito con Magento, il suo prezzo potrebbe essere maggiore.

Questo perché non c’è l’esperienza necessaria per risolvere i problemi che potrebbero presentarsi.

Se non c’è l’esperienza vuol dire che il tempo necessario per portare a termine il progetto potrebbe essere maggiore rispetto a quello previsto e quindi portare la web agency a perdere soldi (sempre per il ragionamento già fatto che il tempo a disposizione non è illimitato, è in quantità finita).

Di primo acchito potresti essere portato a credere il contrario: visto che non ha esperienza, allora dovrebbe farti risparmiare perché tu gli dai l’opportunità di accumularne.

In questo caso quello che rischia sei tu, non la web agency o il freelance.

Anche questo ragionamento, ovviamente, è corretto ma vale solo per le web agency e i freelance che effettivamente vogliono buttarsi in quel particolare ramo.

In pratica il rischio può ricadere sia su di te che sulla web agency o sul freelance: tutto dipende dagli interessi reciproci.

Quando contratti il prezzo del tuo e-commerce tieni presente anche questo.

E tieni presente anche l’altro elemento di cui abbiamo fatto cenno all’inizio del paragrafo: le certificazioni.

Le certificazioni sono un modo che web agency e professionisti hanno per dimostrare a te, loro potenziale cliente, che loro posseggono tutte le competenze necessarie per realizzare il tuo progetto e-commerce.

Quello delle certificazioni è un modello di business usato soprattutto dalle piattaforme e-commerce open source: offrono corsi e benefits di varia natura alle web agency e ai freelance che corrispondono loro quote annuali.

In cambio danno anche la possibilità di esporre dei bollini che certificano le  loro capacità tecniche.

All’atto pratico questo non vuol dire che i professionisti che non hanno queste certificazioni sono qualitativamente inferiori a quelli che le posseggono.

Vuol dire, invece, semplicemente che di un professionista che le possiede puoi fidarti al 99%, di uno che non ce le ha, invece, no. A meno che non ne consulti il portfolio.

Come influisce questo discorso sul prezzo del tuo sito e-commerce?

Semplice: web agency e freelance che hanno le certificazioni si fanno pagare in più, anche molto in più.

Tieni presente che una certificazione può arrivare a costare anche 5000 Euro all’anno e che comporta molto studio e molto tempo per essere ottenuta.

Questi sono tutti costi che la web agency o il freelance devono sopportare e dei quali rientrano facendosi corrispondere un onorario maggiore.

Se incontri un bollino di certificazione cliccaci su: il link deve portare a una pagina sul sito della piattaforma certificatrice e quella pagina deve essere dedicata all’agenzia o al freelance.

Se vedi solo il bollino allora sei di fronte a una truffa!

I sigilli delle certificazioni Magento

Le professionalità e le persone necessarie per realizzarlo

La creazione di un sito e-commerce può coinvolgere una singola persona fino ad arrivare a un intero team con un ventaglio di professionalità variegato.

Se parliamo di installare una piattaforma open-source e configurare un tema commerciale, allora può bastare tranquillamente una sola persona.

Ma se cominciamo a parlare di temi realizzati su misura, funzionalità particolari e specifiche del tuo settore di business, di personalizzazioni spinte o di integrazioni particolari, ecco che le persone che dovranno lavorare al tuo progetto aumentano e di conseguenza aumenteranno i costi.

Senza voler parlare di casi estremi, anche il semplice fatto che tu non scriva i contenuti può portare a un aumento dei costi: in questo caso deve intervenire un copywriter che se ne occupi.

Parlare di questi costi è abbastanza complesso perchè molto dipende dal tipo di personalizzazione, dalla sua difficoltà, dalla web agency a cui ti rivolgi.

Talvolta è sempre la stessa persona che se ne occupa, altre volte effettivamente ci sono più persone a lavorare sul tuo progetto, ognuna delle quali si preoccupa di realizzare una piccola parte del tutto.

Alla fine tu non hai molte possibilità di capire quale sia la realtà dei fatti, soprattutto se il tuo è un progetto “comune”.

L’unico elemento differenziante, in questo caso, è la fiducia che nutri nei confronti del professionista a cui deciderai di affidare il tuo progetto di commercio elettronico.

I costi accessori

Indico come costi accessori quelli che non sono legati strettamente al sito ma che concorrono a determinarne il prezzo finale.

I costi accessori del tuo sito e-commerce sono costituiti da:

  • Sistemi di misurazione;
  • Inserimento dei prodotti;
  • Formazione;
  • Ottimizzazioni SEO.

Vediamoli uno per uno.

Sistemi di misurazione. Che tu spenda 1000 Euro per il tuo e-commerce o ne spenda 10.000 o anche 100.000 questo aspetto non cambia.

Il tuo sito e-commerce deve avere dei sistemi di misurazione.

I sistemi di misurazione sono di varia natura e si va da quelli che semplicemente contano le visite, le conversioni, i tempi di permanenza sul sito, ecc. fino ad arrivare a sistemi di misurazione più avanzati che misurano, per esempio, i tempi di up-time del tuo sito e-commerce.

Qualunque sia il prezzo che alla fine avrà il tuo sito di commercio elettronico, nel preventivo e nel contratto deve essere prevista l’installazione e la configurazione almeno di un sistema di conteggio delle visite, delle conversioni, ecc.

Il più usato è Google Analytics.

Quello della misurazione di un e-commerce è un argomento molto molto ampio ma il punto è questo: quanto abbiamo indicato fino ad ora in questo post afferisce ai costi di creazione di un sito e-commerce.

Oltre a questo costo dovrai sostenerne altri relativi alla conduzione dell’attività di commercio elettronico.

Tra questi costi ci sono anche le ottimizzazioni.

Non puoi ottimizzare, migliorare e incrementare il fatturato se non misuri quello che succede sulle pagine del tuo negozio on-line.

Per avere questi dati devi avere dei sistemi di misurazione.

Non installarne sarebbe come comprare una Ferrari senza metterci le ruote.

Non configurarli a dovere sarebbe come comprare una Ferrari con le ruote ma non metterci la benzina.

Screenshot di un rapporto e-commerce di Google Analytics

Inserimento dei prodotti. Sebbene io preferisca suggerirti di inserirli a mano, si trovano offerte che prevedono anche l’inserimento dei prodotti sull’e-commerce.

Un’opzione del genere, tuttavia, è necessaria quando i prodotti che devi inserire sono davvero tanti e magari hai già un database che li raccoglie.

In questo caso questo è un servizio che può tornarti molto molto utile.

I prezzi di questo servizio variano moltissimo e dipendono dal numero di prodotti che devi inserire, dalla sorgente da cui vanno presi, dalla completezza e dall’integrità dei dati e da molti altri fattori non prevedibili.

Quindi devi semplicemente parlarne con la web agency o con il freelance a cui stai pensando di affidarti e vedere cosa ti dice.

Formazione. Spesso è inclusa nel prezzo, ma altre volte non lo è ed e calcolata a parte.

La formazione può consistere nell’insegnarti operazioni di base come inserire nuovi prodotti o gestire gli ordini fino ad arrivare ad aspetti più avanzati come l’aggiornamento o l’installazione di nuove estensioni.

Molto dipende, in questo caso, dalla piattaforma che hai scelto, dalle sue funzionalità, dalla sua difficolta di manutenzione e da altri fattori, anche in questo caso, non prevedibili.

Ottimizzazione SEO. La SEO è la Search Engine Optimization ed è un’attività complessa, lunga e faticosa.

Alcuni preventivi prevedono l’ottimizzazione SEO compresa nel prezzo.

Personalmente approfondirei con dovizia di particolari in cosa consiste questa fantomatica ottimizzazione.

Il posizionamento sui motori di ricerca non è qualcosa che si fa una tantum ma è un’attività continuativa che può impiegare anche mesi per dare i primi frutti.

Inoltre non può essere garantita perché il funzionamento dell’algoritmo di ricerca di Google e degli altri motori di ricerca è segreto e soprattutto è molto variabile.

Ci sono delle indicazioni più o meno certe, ma i fattori che concorrono a determinare la posizione di una pagina in una SERP (Search Engine Results Page) sono talmente tanti che davvero non si possono fare promesse.

Stiamo parlando di oltre 200 segnali univoci che tutti insieme concorrono a determinare la posizione di una pagina con riferimento alla ricerca che conduce l’utente!

Come funziona l'algoritmo di ricerca di Google

Quindi, personalmente, eviterei questo tipo di costo nelle fasi iniziali e preferirei calcolarlo a parte, senza che influisca sul costo dell’infrastruttura tecnologica del mio e-commerce.

Anche perché, riflettendoci un attimo, non è che abbiano molto senso queste offerte.

Tutto si gestisce a livello di tema e di descrizioni dei prodotti e le alternative sono due:

  1. Hai acquistato un tema commerciale;
  2. Hai un tema personalizzato oppure su misura.

Nel caso tu abbia acquistato un tema commerciale non è che ci sia molto da fare se non cominciare a personalizzarlo.

Questo comporta un lavoro davvero notevole che un professionista non solo calcolerebbe a parte ma ti suggerirebbe anche di realizzare in un secondo momento, dopo che il sito e-commerce è andato on-line, ha cominciato a raccogliere dati e ti ha fornito una prima indicazione di massima del suo comportamento reale, con clienti veri e competendo realmente nel web.

Nel caso il tema sia personalizzato o su misura, invece, deve essere già ottimizzato perché dovrà essere stato scritto con questo requisito in mente.

Non c’è bisogno di calcolare il prezzo dell’ottimizzazione SEO a parte.

Quindi, in definitiva, io lo trovo un servizio inutile in fase di avvio e lo trovo solo un modo per gonfiare il preventivo.

Se sei un professionista del web e vuoi contraddire questa mia opinione, ti prego di commentare facendomi presenti le tue obiezioni.

Se sei un commerciante, leggi i commenti: se nessuno contraddice… fatti due conti tenendo presente che questo post fa da solo almeno 100 visite al giorno.

Quanto costa un sito di commercio elettronico nel medio-lungo periodo

Fino a questo momento abbiamo parlato dei costi una tantum di un sito di commercio elettronico.

Abbiamo parlato, cioè, di quei costi che sostieni una volta e poi basta, quelli che vengono definiti Costi di Avvio.

Tuttavia nel corso del tempo dovrai sostenere altri costi per mantenere in piedi la tua infrastruttura di vendita on-line.

Questi costi dipendono molto dal tipo di piattaforma che hai scelto: open source, closed source oppure SaaS.

Senza tener conto di questa distinzione, i costi di medio lungo periodo sono costituiti da:

  • Costi di aggiornamento:
  • Canoni per moduli/estensioni/plugin/add-ons;
  • Canone di hosting o fee nel caso di una piattaforma SaaS;

Volendone tenere conto, invece, questi sono i costi di un e-commerce nel medio-lungo periodo.

Costi di medio-lungo periodo delle piattaforme e-commerce open source. Una piattaforma open source è aggiornata costantemente.

A seconda di quella che hai scelto potresti essere in grado di aggiornarla da solo oppure potrebbe essere necessario l’intervento imprescindibile di uno sviluppatore.

Per esempio, se scegliessi WooCommerce saresti in grado di aggiornare WordPress e WooCommerce anche da solo nel 99% dei casi.

Nel caso scegliessi una piattaforma come Magento l’intervento di uno sviluppatore sarebbe imprescindibile.

Nel caso di PrestaShop sarebbe caldamente consigliato, talvolta necessario (come per il passaggio dalla versione 1.6 alla versione 1.7, per esempio).

Ai costi di aggiornamento e manutenzione devi poi aggiungere eventuali costi annuali degli eventuali plugin/moduli/estensioni/add-ons che hai aggiunto per dotare il tuo sito e-commerce di nuove funzionalità: questi di solito hanno un costo annuale e vanno acquistati di anno in anno.

E poi c’è, infine, il costo legato all’hosting che può essere annuale o mensile, a seconda del piano che hai scelto.

Costi di medio-lungo periodo delle piattaforme e-commerce closed source. Anche una piattaforma closed source è aggiornata frequentemente (o almeno dovrebbe!).

In questo caso non sto parlando dell’aggiunta di nuove funzionalità, ma dei costi manutentivi, necessari, cioè, a rendere la piattaforma adatta alle evoluzioni della tecnica e della sicurezza.

I costi di hosting possono essere inclusi nel canone di licenza o potrebbero essere calcolati a parte: dipende dal contratto e dalla licenza.

Costi di medio-lungo periodo delle piattaforme e-commerce SaaS. Le piattaforme SaaS prevedono solo un canone mensile o annuale di base e dipendente dai volumi di vendita o dal numero di prodotti.

Potresti dover corrispondere dei canoni mensili o annuali anche per temi o estensioni che decidessi di installare sul tuo sito di commercio elettronico per migliorarne le funzionalità.

Talvolta potresti dover corrispondere anche una commissione sul transato che solitamente diminuisce con l’aumentare dei volumi di vendita.

Calcola con esattezza i costi del tuo e-commerce

Quindi, per cominciare a vendere online esistono dei costi una tantum ma esistono anche dei costi ricorrenti.

Inoltre, i costi infrastrutturali non sono gli unici da sostenere: ci sono altri costi di cui tenere conto, come, per esempio, i costi legati all’acquisto di materiale per le spedizioni, costi legati agli aspetti grafici o di immagine aziendale, i costi relativi all’acquisizione clienti (che sono talvolta molto alti e non previsti all’inizio).

Per avere un’idea degli altri costi che potresti dover sostenere hai 3 alternative:

  • Puoi leggere il post che abbiamo scritto sulla vendita on-line e su come iniziarla: qui puoi trovare molta “ispirazione” per capire cos’altro devi calcolare tra i costi del tuo futuro e-commerce;
  • Puoi sfruttare la consulenza e-commerce pro bono che mettiamo a disposizione dei commercianti per farti spiegare da un consulente specializzato quali altri costi devi tenere in considerazione;
  • Puoi chiedere un preventivo dell’E-commerce Starter Pack: è il preventivo più completo e dettagliato che troverai mai sul mercato e basta già leggerne la descrizione per rendertene conto da solo.

Una cosa molto importante da tenere a mente è di usare un foglio di calcolo per tenere traccia di tutte le spese previste e di come esse si relazionano agli incassi previsti.

In pratica devi elencare tutte le spese, cercare di capire, in base ai tassi di conversione attesi, quale potrebbe essere il fatturato, sottrarre ad essi i costi e capire quanto margine ti rimane.

Molto utile è anche prevedere i i costi di acquisizione dei clienti e i flussi che le strategie e le tattiche che spiegherai saranno in grado di generare.

I costi di acquisizione sono più difficili da calcolare perché in pratica più spendi, più aumenti il numero di visitatori e quindi, in proporzione, il numero di vendite. Ma più spendi, più hai bisogno di fatturare e tutto il processo di calcolo diventa un “cane che si morde la coda”. Senza considerare la difficoltà di fare le stime sui tassi di conversione attesi.

In questi casi, per fare calcoli più precisi e aderenti alla possibile realtà che ti si prospetta davanti, può tornarti molto utile uno strumento come il Financial Plan Calculator, un foglio di calcolo che serve proprio per fare tutti questi calcoli complessi legati all’attività di vendita on-line nel modo più semplice possibile, anche se non hai mai usato Excel e non hai idea di cosa siano una riga, una colonna o una formula.

Conclusioni

Non so se credevi fosse più facile calcolare i costi di un sito di commercio elettronico.

Probabilmente, se hai già cominciato a chiedere in giro preventivi, ti sei accorto che è quasi come acquistare un’auto.

Alla fine, quello di cui devi tenere conto è:

  1. Piattaforma e-commerce;
  2. Professionista a cui ti affidi;
  3. Costi accessori come hosting, moduli, gateway di pagamento;
  4. Costi ricorrenti di medio-lungo periodo (aggiornamenti, ecc.);
  5. Personalizzazioni.

Non esiste un sito e-commerce uguale a un altro.

Possono esserci esigenze comuni a più commercianti che permettono di astrarre alcune funzionalità di base.

Con il passare del tempo, però, l’attività e-commerce si evolve e inevitabilmente sorgono esigenze specifiche.

Quelli di cui abbiamo parlato fino ad ora sono i costi infrastrutturali di un sito e-commerce.

Come hai visto possono partire da poche centinai di Euro fino ad arrivare a parecchie migliaia.

Tutto dipende dalle tue esigenze e dal tuo budget.

Ricordati sempre di fissare un budget!

Qualcuno ti suggerisce di partire al contrario: analizzare le esigenze del tuo e-commerce e vedere quanto costa soddisfarle.

Anche quest’approccio è possibile ma non mi sento di dire che uno sia giusto e un altro sbagliato.

Davvero tutto dipende da te, da quanto sai di commercio elettronico, da quanto ci credi, da quanti soldi puoi investire, da quali prospettive hai.

Soprattutto dipende dal se hai già un negozio fisico o non ce l’hai.

Se hai già un negozio fisico, la strategia di ingresso online deve necessariamente tenerne conto perché un negozio fisico è un vantaggio competitivo enorme, se sfruttato a dovere.

Ho approfondito il discorso in questo Video Studio nel quale ti spiego esattamente come si avvia un e-commerce avendo già un negozio fisico.

Io confido solo di essere riuscito a darti le giuste indicazioni per chiarirti le idee e avere un’idea più precisa di cosa ti aspetta se vuoi vendere on-line.

Se non sei molto sicuro di voler andare on-line, ti consiglio di chiederti perché vuoi vendere su Internet, qual è la motivazione reale che ti ha spinto a leggere fin qui: può aiutarti a non buttare soldi.

Se invece la tua volontà di aprire il tuo negozio e-commerce è salda, allora a questo punto devi capire quali sono i costi di conduzione di un’attività di commercio elettronico: non c’è solo il sito web!

Hai già cominciato a cercare informazioni sul costo di un e-commerce? Che difficoltà stai trovando o che opinioni ti sei fatto riguardo i vari preventivi e le varie offerte?

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31 risposte

  1. L’ecommerce è un attività che deve essere inquadrata nell’ambito dei sistemi di gestione del lavoro. E’ un lavoro a cui bisogna dedicare tempo, soldi e sogni. Come tutti i lavori bisogna crederci e lavorare sodo. Sono d’accordo con questo articolo.

    1. Bravissimo Luigi, mi trovi perfettamente d’accordo: tempo, soldi e sogni, tre ingredienti fondamentali per la buona riuscita di un progetto di vendita on-line.

  2. io sarò uno stupido ma ho preferito spendere qualcosa di piu per realizzare il mio sito web ecommerce alla web agency realizzazionesitiweb.mobi e tra l’altro non ho pagato tanto anche se uno mi aveva proposto di fare il sito a 299€.

    1. Come ho scritto nel post, il costo di un sito può variare moltissimo, in base a molti fattori.
      Il fatto che tu ti sia rivolto ad una web agency è assolutamente positivo, a patto che la web agency non sia improvvisata. Per capirlo non ci vuole un esperto, basta parlarci e vedere che ti dicono. Purtroppo, però, se da una parte il portfolio o lo stile di presentazione possono dare un’indicazione, la vera competenza la si può riconoscere solo una volta acquistato il servizio.

      Per ciò che riguarda il costo, mi preme ribadire che non è tanto solo un problema di realizzazione del sito, bensì un problema un po’ più ampio: un sito messo on-line è un’isola in mezzo all’Oceano: se non lo si promuove e se non si mettono in atto azioni volte all’incremento delle visite e delle conversioni la vedo difficile riuscire a vendere su Internet!

  3. Ottimo post, chiaro e ordinato. L’ho messo tra i preferiti per consultarlo ogni volta che mi viene un dubbio!

  4. Un articolo veramente esaustivo che ho letto fino alla fine veramente tanti complimenti mi farebbe piacere farti delle domande in privato

    1. Ciao Salvio,
      non esistono delle regole assolute: tutto dipende dal progetto.

      In linea di massima, per la stragrande maggioranza degli e-commerce Magento è sovradimensionato: basta tranquillamente PrestaShop e in realtà basterebbe anche WooCommerce se ben configurato.

      Tutto si riduce al budget che hai a disposizione, sia per realizzare il sito, sia per manutenerlo.

      Se parliamo di e-commerce normali (quale potrebbe essere l’ecommerce di un negozio), WooCommerce o PrestaShop vanno più che bene.

      Se sei all’inizio e non ai mai fatto ecommerce, indipendentemente dal budget, io preferisco WooCommerce: eviti di disperdere il budget in attività diverse dal marketing e dall’acquisizione clienti (quindi ciò che risparmi in sviluppo e manutenzione puoi investirlo in acquisizione clienti).

      Comunque, come detto, non esistono regole fisse: dipende tutto dal budget, dalle capacità che si hanno (o che si possono acquistare) e, soprattutto, dalla strategia di medio/lungo periodo.

      Se ti interessa il discorso puoi contattarci per una sessione strategica gratuita: https://www.commercianti.online/sessione-strategica/

  5. Ho bisogno un consiglio: Offro un servizio di Tour in barca sul lago, due pacchetti di due ore. Il provider dell’ e commerce mi offre un pacchetto Starter di Regiondo a €19.90 (sconto del 60%) ma poi mi chiede una percentuale del 3% su ogno transazione. Considerando che un tour costa €300 vorrebbe dire che ad ogni transazione si prenderebbero €9 il che mi sembra un po’ esagerato. che ne pensate?

    1. Non si può fare una valutazione in senso assoluto.

      Il ragionamento che farei è questo:

      1. Se vendessi autonomamente, riempirei comunque tutti gli slot disponibili? Se li riempirei, allora valuterei di non usare il servizio
      2. Il servizio ha comunque un’influenza sulla conoscibilità del mio servizio presso il pubblico di riferimento? Se ha tale influenza, allora valuterei di tenere attivo il servizio
      3. La commissione in che percentuale erode il margine? Queste valutazioni sono estremamente soggettive e dipendono da vari fattori
      4. I clienti acquisiti attraverso il servizio, quante volte lo riacquistano? Posso vendergli qualcos’altro per aumentare lo scontrino medio? Posso “sfruttarli” per farmi portare altri clienti?

      Insomma, i ragionamenti da poter fare sono tanti e te ne ho fatto solo qualcuno tra i più importanti.

      Spero ti siano utili 💪

  6. Le 5 di mattina, non dormo….mi stanno rifacendo il sito di e-commerce, da woo-commece a shopify, e ora che siamo quasi in dirittura d’arrivo scopro che ci sono prcentuali che pagherò sul transato….cerco pareri in rete su shopify e arrivo a questo articolo…letto tutto, avrei voluto scoprirti prima!!!!😭grazie comunque

    1. Ciao Teresa, purtroppo devo dirti che, per la mia esperienza, passare da WooCommerce a Shopify per farsi comunque fare il sito non è la scelta migliore.
      Shopify nasce per essere un sistema da gestire in completa autonomia. Chi si affida a professionisti lo fa perchè il negozio è cresciuto talmente tanto da avere necessità di personalizzazioni complesse. Ma anche in quel caso, probabilmente la scelta migliore sarebbe di passare a un sistema self-hosted (o al massimo closed source – anche se sono fortemente contrario ai sistemi closed source).

      Perchè hai deciso di passare da WooCommerce a Shopify? Cosa c’era che non andava in WooCommerce?

      1. Non avevo nessuno che mi aggiornasse woocommerce e allora gli aggiornamenti avvenivano in automatico e sballavano un po’ il sito… ma soprattutto il tema era obsoleto e avevo quindi bisogno comunque di rifarlo…non c’erano più aggiornamenti disponibili per il tema, non potevo collegarlo a Facebook e Instagram..un amici mi ha consigliato questa persona che mi ha ‘suggerito’ per non dire obbligata a scegliere shopify, ma già ora vedo un sacco di cose che non mi piacciono… a parte le percentuali sul transato, oltre a fisso mensile, le foto vengono ridotte di qualità e tanti piccoli dettagli…non ci dormo la notte! 😭

        1. Ho capito: una situazione di stallo, insomma… Beh, il discorso è semplice: Shopify non è pensato per essere delegato nella parte di sviluppo. È pensato per essere usato in completa autonomia. È un ottimo sistema quando si parte e si vuole procedere da soli. Ma nel medio lungo periodo POTREBBE mostrare dei limiti.

          Ma del sito che avevi con WooCommerce hai i backup? Perchè se ce li hai, allora puoi sempre tornare indietro… Non è proprio una cosa “fatta bene”, ma se ci ripensi ora sei ancora in tempo; se ci ripensi tra un anno, no…

          Possiamo approfondire il discorso: basta che prenoti una sessione strategica pro bono da qui:
          https://www.commercianti.online/sessione-strategica/

  7. Grazie per questa buona spiegazione. Ma quanto costa aprire un negozio online su tasse, cose burocratiche? Ho sentito che devi pagare subito 3000 euro di tasse prima ancora di vendere qualcosa? Qual è la migliore forma di business?

    1. Mi fa piacere ti sia stata utile 🙂

      Il discorso tassazione e burocrazia è molto personale e dipende molto dalla tua situazione attuale.

      Certamente devi avere una partita IVA, ma il regime in cui rientrare devi valutarlo con il commercialista perché è lui che sa meglio di tutti qual è la tua situazione.

      Dipende molto dal budget, dalla serietà del progetto, dalle previsioni ci spesa e da molti altri fattori: non è una cosa che si può generalizzare.

      Sicuramente un buon punto di partenza è farti i conti in tasca e capire quali volumi riuscirai a generare dati i prodotti che intendi vendere e il budget che hai a disposizione.

      Per fare tutti questi calcoli (e capire come si fanno), puoi partire dal Financial Plan Calculator che abbiamo creato proprio per queste situazioni:

      https://www.commercianti.online/tools/financial-plan-calculator/

  8. Andava tutto bene finchè ho letto “la SEO è inutile farla subito, meglio come servizio a parte, ancora meglio DOPO, quando il sito è già online, che inizia a raccogliere dati”.
    Eh no.
    Proprio perchè la SEO è l’ottimizzazione del sito per i motori di ricerca, la pianificazione della strategia SEO inizia (o almeno, dovrebbe iniziare) ancor prima di aver anche solo creato la struttura del sito web.
    Infatti, il naming, la scelta del nome di dominio, la stesura (copywriting) di testi e descrizioni di prodotti, la struttura stessa del sito, la titolazione delle pagine…. non sono elementi lasciati al caso. Sono tutti parte di una strategia ben precisa.

    Il ragionamento corretto da fare, al contrario, è

    IL PROFESSIONISTA CHE NON VI PROPONE LA STRATEGIA SEO DA SUBITO (ANCOR PRIMA DI INIZIARE CON LO SVILUPPO DELLE PAGINE WEB), NON SA ASSOLUTAMENTE COSA STA FACENDO/DICENDO.

    In generale, bell’articolo, esaustivo, ben scritto. Ma sulla SEO hai proprio toppato!

    Resto disponibile per chiarimenti 🙂

    1. Credo tu abbia letto troppo velocemente e ti sei perso il senso reale di quanto ho scritto.

      In attesa che tu rilegga più attentamente, ti riassumo qui il concetto: la SEO è un’attività impegnativa, molto impegnativa, che richiede tempo e attenzione per dare I PRIMI frutti.

      QUANDO SI È ALL’INIZIO, ci sono molte spese, molte non riguardano il sito, e ci sono anche altre tattiche e strategie per portare traffico: disperdere budget sulla SEO, che richiede tempo e molto budget, è un’allocazione sbagliata perché sposta troppo nel futuro dei risultati che, invece, devono essere quanto più immediati possibile per creare il prima possibile un cashflow positivo.

      Questo non vuol dire che non si debba studiare una buona alberatura del sito ma vuol dire, invece, che cose come per esempio le descrizioni dei prodotti che citi, possono anche essere rimandate a un secondo momento, visto che prima si possono svolgere altre attività, inserite in altre tattiche, a propria volta inserite in una più ampia strategia che prevede, appunto, l’ottimizzazione estrema del budget nelle prime fasi di avvio.

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